You May Say I Am a Dreamer | Condominio, Milano

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ll 20 e il 21 marzo CONDOMINIO ospita un momento collettivo di raccolta a sostegno della situazione di emergenza in cui versa l’Ucraina.

Cogliendo la necessità riaffermare i valori della pace transculturale e di diverse forme di libertà, l’iniziativa propone uno spazio franco per il pensiero, per l’espressione e, soprattutto, per il vivere quotidiano in cui rielaborare una solidarietà civile. Le due giornate, intense e immersive, prevedono il coinvolgimento di un gruppo eterogeneo di artisti contemporanei chiamati a manifestare il valore dell’arte come strumento di mediazione culturale e a donare una selezione di opere; contemporaneamente la comunità locale viene invitata a una partecipazione attiva per una raccolta fondi.

Gli artisti partecipanti rendono così possibile una concreta azione di vicinanza solidale, simbolica ma anche tangibile. Le opere saranno vendute, con una cifra agevolata rispetto la norma, così da favorire le donazioni. Come chiamata comune all’impegno sociale e alla sensibilizzazione ai temi rilevanti del presente, l’obiettivo delle due giornate coordinate da CONDOMINIO, Centro Itard,  THAT’S CONTEMPORARY e T14Contemporary è infatti il supporto diretto alle onlus VOICES OF CHILDREN (Slovjansk), SUCCESSFUL WOMAN (Kherson), ACTUAL WOMAN (Kharkiv), che stanno attualmente agendo e facendo rete sul territorio ucraino.

L’iniziativa ha a cuore la voce della comunità ucraina che, in quanto parte civile e fuori dalle logiche di potere statale e militare, resta senza facoltà decisionale e di possibilità di reale dissenso. In particolar modo e di primario interesse è il supporto delle donne e dei bambini, statisticamente i soggetti più afflitti durante conflitti territoriali, che non potranno accedere ai corridoi umanitari.

In un più ampio contesto sociale e momento storico che sottolinea l’importanza della cultura come strumento di conoscenza e coscienza, l’iniziativa è un’occasione di dialogo tra i popoli transculturale, indipendente dai confini nazionali di appartenenza, per proporre metodi da applicare non solo nei momenti di criticità, ma anche nell’ordinarietà.