VUOI DIVENTARE CO-PRODUTTORE DELLA MOSTRA STONER. Landing pages? Partecipa all’evento di chiusura della prima e unica campagna di crowdfunding finalizzata alla sua realizzazione! On line su www.crowdarts.eu
MENHIR arte contemporanea – MILANO (VIA GIURIATI, 9)
giovedì 15 SETTEMBRE ore 19.00
Presentazione del progetto
Performance di Eleonora Roaro
Aperitivo
Milano – Il crowdfunding (dall’inglese crowd, folla e funding, finanziamento) è una pratica di raccolta fondi sul web (ma non solo!) che nasce ‘dal basso’ e mobilita persone e risorse. Molto diffusa all’estero, sta prendendo piede anche in Italia per sostenere quelle iniziative che aggregano intorno a sé una comunità. Basato sul concetto di ‘ricompensa’ – a fronte di un contributo, anche piccolo, il donatore riceve in cambio un gadget o un vero e proprio oggetto a una cifra vantaggiosa – permette di aggregare intorno a sé gruppi di persone che perseguono il medesimo obiettivo. Un esempio? A Bologna i portici di San Luca sono stati restaurati attraverso un crowdfunding e il Comune di Milano ne ha addirittura attivato uno civico.
Stoner di John Williams è un caso letterario che ha appassionato migliaia di lettori nel mondo.
La biografia di un anonimo professore universitario che a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale affronta i drammi e le passioni di una vita ‘normale’.
Nel corso del 2013 il romanzo è diventato un bestseller in Italia, Inghilterra, Olanda, Francia, Spagna, Israele e poi negli Stati Uniti; definito sul New York Times da Morris Dickstein “Il romanzo perfetto”, oggi è considerato un classico, l’altro filone letterario americano che si contrappone al genere del ‘grande Gatsby’.
Ti sei emozionato leggendo Stoner?
Sette artisti contemporanei – Mauro Fiorese, Stefano Lanzardo, Roberta Montaruli, Jacopo Simoncini, Eleonora Roaro, Giuliano Tomaino e Zino – hanno interpretato, ciascuno con il proprio linguaggio – installazione, fotografia, musica, video – i protagonisti del romanzo per creare un’esposizione ‘emotiva’, intimistica ed immersiva che rilegge, in chiave visiva, le pagine del romanzo.
STONER. Landing pages – a cura di Cinzia Compalati e Andrea Zanetti – avrà la sua prima nazionale al #FLA Pescara Festival e inaugurerà il 10 novembre 2016, mostra ufficiale della kermesse letteraria.
Per finanziare una parte del progetto, YAB ha lanciato un crowdfunding attivando reti e community differenti:
– organizzando eventi di crowdfunding ‘live’ in ciascuna città degli artisti coinvolti. Sono l’occasione per conoscere il progetto dalla voce dei suoi ideatori e offrire la possibilità di finanziarlo reperendo ‘in diretta’ le ricompense
– attivando una rete di librerie TESTIMONIAL che rendano disponibili le ricompense nei loro punti vendita
– coinvolgendo il #FLA Pescara Festival, la rivista Segno – storica testata d’arte contemporanea – e la galleria Menhir arte contemporanea
Lo scopo della serata – dedicata a Eleonora Roaro, artista che a Milano vive e lavora – è quello di coinvolgere gli appassionati di arte e letteratura …insomma l’intera community milanese che – attraverso il crowdfunding – ha la possibilità di diventare co-produttore della mostra e vedere realizzato un progetto davvero unico.
Dopo una breve presentazione del progetto e la performance di Eleonora Roaro – con sound design a cura di Alice Lamperti e Ismael Lô –, sarà possibile acquistare ‘live’ tutte le ricompense previste e ‘special edition’ progettate in esclusiva per la serata.
IN MOSTRA
Mauro Fiorese – uno dei cento fotografi più quotati al mondo – espone per la prima volta dodici dittici tratti da www.libraincancer.it il blog in cui racconta la sua personale battaglia contro il cancro. Tenendo fede all’impostazione letteraria dell’esposizione, le sue coppie sono composte da un’immagine testuale che dialoga con la fotografia affiancata. In mostra interpreta Gordon Finch, l’amico fraterno di Stoner e filtra attraverso i suoi occhi – e quindi attraverso il grande tema dell’amicizia – la vita del protagonista.
Roberta Montaruli è Katherine, l’amante di Stoner. L’artista torinese racconta la loro storia d’amore in un video di animazione in cui – mancando la presenza antropica – sono gli oggetti a narrare le loro vite fatte di respiri e sospiri, gioie e dolori, fatica e tensione verso la felicità.
Stefano Lanzardo è Stoner. Con quattro scatti fotografici sono descritti altrettanti momenti simbolo dell’esistenza del protagonista dalla terra che lo ha generato e alla quale torna, ai corridoi dell’università in cui passeggia come un fantasma, allo studio di casa dove poteva dedicarsi alle amate letture fino alla relazione con le donne del romanzo.
Eleonora Roaro ha realizzato per la mostra una video installazione su Edith, la moglie di Stoner, in cui porta alla luce tutte le fobie del personaggio, una donna distante, anaffettiva, che non si fa ‘toccare’ in tutti i sensi. Attraverso una sineddoche – Edith è rappresentata solo dal suo occhio ceruleo – diventa la ‘telecamera di sorveglianza’ delle vite di chi la circonda. Al #FLA affiancherà alla video-installazione una performance in cui interpreterà Edith in uno dei momenti topici del romanzo.
Jacopo Simoncini ha composto per l’esposizione un pezzo inedito per viola – eseguito da Ignazio Alayza – che racconta attraverso sussulti lo stridore dell’esistenza. Le corde – come le vite dei personaggi del romanzo – sono quasi portate a rompersi, lo vorrebbero, ma non ci riescono.
Giuliano Tomaino – l’artista che tutti hanno potuto vedere con le sue sculture nel decumano di Expo 2015 – interpreta il padre di Stoner attraverso una cruda installazione che ferma il momento della sua morte – assurgendo a simbolo della fine di ciascuno di noi – proseguendo così la serie dei Santi che porta avanti dagli anni Novanta.
Zino – noto per le sue opere realizzate con i lego e la realtà aumentata – qui interpreta l’antagonista di Stoner e lo immortala nel momento in cui fa la sua prima apparizione nel romanzo: fisicamente menomato aveva un viso da attore del cinema sul quale l’artista ha riportato – con la ASCII art – le frasi della sua presentazione all’interno del testo. Tra le righe una frase metalinguistica che Zino rivolge al suo pubblico “Stoner è un libro del cazzo”, dando forma a quello che sarebbe stato il pensiero di Lomax nei confronti del romanzo stesso.
CONTATTI
Cinzia Compalati – cinzia.compalati1@gmail.com – +39 339 3494536
Andrea Zanetti – andreazanetti@yabonline.it – +39 334 1283128
https://yabonlineblog.wordpress.com
https://it-it.facebook.com/yabonline.it
CREDITS
Titolo della mostra
STONER. Landing Pages
Progetto a cura di
Cinzia Compalati e Andrea Zanetti
con gli artisti
Mauro Fiorese – Finch
www.maurofiorese.com
www.libraincancer.it
Roberta Montaruli – Katherine www.robertamontaruli.it
Stefano Lanzardo – Stoner www.stefanolanzardo.com
Eleonora Roaro – Edith www.eleonoraroaro.com
Giuliano Tomaino – padre di Stoner www.giulianotomaino.it
Zino – Lomax www.zino.cloud
Installazione musicale di Jacopo Simoncini http://www.accademiabianchi.it/jacopo-simoncini
eseguita da Ignazio Alayza